Etroubles il borgo del Gran San Bernardo

Etroubles il borgo del Gran San Bernardo

Etroubles deve il suo nome ad una tradizione che, fino agli anni sessanta, costituiva la prima fonte di reddito nel borgo, ovvero l’agricoltura. In latino, infatti, la cittadina era chiamata “Stipulae”, ovvero paglia, per indicare gli scarti rimasti sul terreno dopo la raccolta del grano, e il termine è stato mutuato dal patois, dialetto valdostano, che con “etrobla” indica appunto le distese di paglia.

Negli anni successivi, i tipi di coltivazione cambiarono, ma il nome del paese, che ha reso Etroubles famoso, è rimasto.

Si hanno notizie di Etroubles già in epoca romana: secondo alcune testimonianze, infatti, il borgo valdostano, posto in posizione strategica per il controllo del Passo del Gran San Bernardo, era la residenza invernale dell’esercito romano.

Non pervengono poi altre testimonianze significative fino al 1050, quando l’arcidiacono di Aosta Bernardo fonda, nei pressi del valico, un ospizio, che da lui prenderà il nome, e lo darà anche al passo del Gran San Bernardo.

Nel XIII secolo, invece, la casata dei Savoia autorizza gli abitanti di Etroubles a svolgere il ruolo di accompagnatori e portatori, per aiutare i viandanti nella traversata del valico: è questo uno dei primi esempi nella storia di guide alpine, che in questo caso vengono chiamati marroniers.

Quella dei marroniers diventa una sorta di corporazione, che coinvolge anche gli abitanti della vicina Saint-Rhémy, e consente solo a chi vi aderisce di esercitare la professione. Solo dopo oltre cinque secoli il privilegio decade, dando così la possibilità a chiunque di guadagnarsi da vivere in questo modo.

Nel 1800 Napoleone, che attraversa le Alpi con un esercito di 40.000 uomini, si ferma a dormire a Etroubles per la notte. All’inizio del ‘900 si segnala già la presenza di alcuni alberghi e strutture per la villeggiatura, tra i primi nelle località montane italiane.

Della storia medievale di Etroubles, chiaramente individuabile nella struttura urbanistica, rimane ben poco, come la torre del XII secolo nella frazione di Vachery.

La chiesa parrocchiale, ricostruita nel ‘800, presenta invece una collezione di oggetti sacri, denominata Trésor de la Paroisse.

Prodotti tipici del borgo sono il latte e la fontina, formaggio prodotto con latte di mucche valdostane. A Etroubles si può anche visitare la prima latteria valdostana, risalente al 1853.

Post Author: Cristina Baratti