La storia di San Casciano dei Bagni, borgo senese di 1.700 abitanti, è indissolubilmente legata a quella delle terme: già in epoca romana la cittadina era chiamata “Fontis clusinii”, con un evidente riferimento alle sorgenti termali, mentre l’altomedievale “Curtis de Bagno” ha dato poi origine all’attuale denominazione.
Nonostante le sue piccole dimensioni, San Casciano è al terzo posto tra le fonti termali europee per portata di acqua: ben 42 sorgenti termali, per un totale di 5,5 milioni di litri d’acqua al giorno.
Secondo la leggenda, il primo ad apprezzare le calde acque terapeutiche di San Casciano fu il re etrusco Porsenna, che fondò i Bagni Chiusini. Successivamente anche i romani, vista la vicinanza con la capitale, iniziarono a recarsi nella località termale, comoda anche alla Via Cassia; si dice che lo stesso Ottaviano Augusto frequentasse con assiduità i bagni, vista la loro grande efficacia.
Con il declino dell’Impero Romano d’Occidente, anche San Casciano venne drasticamente ridimensionata, per essere poi sottoposta a vari domini.
Nel ‘200 iniziò a rivivere l’antico spirito termale, con frequentazioni illustri, come quella dei Visconti di Campiglia, ai quali Federico II affida il castello di San Casciano.
La cittadina senese è al centro di una delle narrazioni del Decameron di Boccaccio: è qui che, secondo la storia, l’abate di Cluny si stava recando per curare alcuni disturbi al fegato, prima di essere rapito da Ghino di Tacco.
Dopo un altro periodo di declino, San Casciano conosce varie epoche di splendore, tra le quali l’inizio del XVIII secolo, quando Leopoldo di Lorena punta a un rafforzamento della viabilità circostante per migliorare l’accesso alle terme.
Attualmente San Casciano è tra i primi stabilimenti termali d’Europa, grazie ad un reticolato alberghiero funzionale e organizzato.
La Collegiata dei Santi Leonardo e Cassia, oggi chiesa parrocchiale, è uno degli esempi più importanti di architettura religiosa all’interno del paese di San Casciano. La sua costruzione, avvenuta probabilmente in seguito all’ampliamento del castello preesistente, ha visto vari rimaneggiamenti, soprattutto nel ‘500 e nel ‘700, ma il portale, in stile gotico, è stato sistemato sulla facciata principale solo nel 1948, dopo il suo ritrovamento su una delle pareti laterali.
Meritano una visita anche l’Oratorio della Concezione, l’Oratorio di Sant’Antonio e la Chiesa di San Paolo Converso, quest’ultima a Celle sul Rigo, frazione di San Casciano.