Nel centro storico di Roma, a pochi passi da Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, accanto alla chiesa di San Giuseppe a Capo le Case, c’è un posto che merita di essere visitato: la Galleria d’Arte Moderna di Roma, ospitata all’interno di un antico e suggestivo monastero di clausura della fine del sedicesimo secolo.
Istituita nel 1925 come “collezione civica” con il proposito dichiarato di far conoscere e diffondere l’ambiente artistico romano nei suoi molteplici aspetti. Da quel momento, le sale della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale hanno accolto opere di grandissimi esponenti dell’arte italiana e di altri meno noti ma il cui lavoro è stato ugualmente importante per ricostruire la storia della cultura a Roma.
La collezione presente all’interno del museo comprende oltre tremila pezzi tra quadri, sculture, disegni e incisioni acquisiti dal Comune di Roma presso prestigiose rassegne espositive italiane oppure donate da artisti e collezionisti privati.
Tale patrimonio, che racconta un pezzo di storia dell’arte italiana dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, comprende capolavori di artisti come Adolfo De Carolis, Angelo Morbelli, Adolf Hirémy Hirschl, Nino Costa, Giulio Aristide Sartorio o Onorato Carlandi e di altri pittori appartenenti al gruppo dei “XXV della Campagna Romana”, che dal 1904 fino al 1930, si caratterizzò per la rappresentazione dal vero di luoghi nei dintorni di Roma. Vincenzo Gemito e Ettore Ximenes sono, invece, due degli scultori le cui opere sono esposte in questo scrigno di arte.
Nelle sale della Galleria, a rappresentare il Novecento, si possono ammirare i lavori di Armando Spadini, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Giacomo Balla, Scipione, Mario Mafai, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli, Carlo Carrà.
Una delle opere più interessanti e che, idealmente, conclude il percorso espositivo è rappresentata dal “Comizio” di Giulio Turcato, uno dei maggiori astrattisti italiani del XX secolo. Acquisito dal Comune di Roma negli anni Novanta e databile tra il 1949 e il 1950, si tratta di un olio su tela che, con i suoi triangoli che trafiggono il cielo, nelle intenzioni del pittore nato a Mantova ma romano di adozione, rappresenta le bandiere rosse del popolo.
Dopo la visita alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, non ci resta che concludere la giornata degustando le eccellenze della gastronomia romana in uno dei tanti ristoranti tipici a Roma di cui il cuore della città è ricchissimo. In fondo anche la cucina è espressione della cultura di una città e la sua conoscenza non va mai trascurata nei nostri viaggi.