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Noto, per i suoi monumenti Patrimonio dell’Umanità UNESCO

A 31 km da Siracusa si trova Noto, uno dei comuni più grandi in Italia per estensione territoriale, con circa 550 kmq di superficie, e una grande costa affacciata sull’omonimo golfo, nella splendida Sicilia.
Le origini di Noto risalgono al 2000 a.C., tempo nel quale, secondo le ricostruzioni storiche, si verificarono i primi insediamenti. A testimoniarlo sono alcuni resti che rimangono tuttora conservati nella Noto antica, sul Monte Alveria, a circa 10 km dall’attuale centro abitato.

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Chiesa di Montevergine

Dominata inizialmente dai Greci, Noto aprì le sue porte all’impero romano nel III secolo a.C., con un’occupazione inizialmente pacifica, ma segnata nel periodo successivo dalla tirannia. Risale al IV secolo d.C. la Villa Romana del Tellaro, l’esempio più importante del passaggio dell’impero romano. Nel VI secolo, invece, Giustiniano e le sue legioni conquistarono la Sicilia, portando nelle città più importanti monumenti di grande valore. Tra questi, la Basilica di Eloro e la Cripta di San Lorenzo Vecchio, ma anche il Villaggio di Contrada Arco.
Rimangono a Noto anche i segni delle successive dominazioni, dai Normanni agli Aragonesi, che mantennero il potere sul territorio fino all’arrivo di Garibaldi e alla conseguente unificazione del Regno d’Italia.

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Cattedrale di Noto (Ph @danila_bronico)

Il centro storico di Noto è stato nominato nel 2002 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e i monumenti del centro, ben conservati, soprattutto dopo le ampie opere di restauro recenti, ne fanno ben comprendere il motivo.
La Cattedrale, o Chiesa Madre di San Niccolò, è la chiesa principale della città, ed è uno degli esempi più fulgidi di arte barocca siciliana. Edificata nel ‘700 sulle ceneri di una precedente cattedrale, presenta una ricchezza di particolari e decori unica, che ha mantenuto intatto il suo fascino nel corso dei secoli, nonostante le varie vicissitudini che l’hanno segnata. Dopo una chiusura quasi decennale, nel 2007 è stata riaperta al pubblico, grazie anche ad una minuziosa opera di restauro, che l’ha resa più sicura, senza modificare comunque le basi della struttura originaria.

La Cattedrale contiene le spoglie del santo patrono, San Corrado Confalonieri, che viene celebrato il 19 febbraio. Nella Noto Antica, dove rimangono i resti degli insediamenti originari della città, è possibile visitare l’Eremo di San Corrado, dove il santo trascorse gli ultimi giorni della sua vita.
Tipici di Noto sono i prodotti della terra e del mare, in particolare mandorle e pesce

Post Author: Danila Bronico