Nell’entroterra calabrese, in provincia di Reggio Calabria, Stilo nasce come Stylum, ovvero colonna, vista la sua particolare posizione ai piedi del Monte Consolino.
La storia di Stilo inizia dalla distruzione di un’altra città, Caulonia: prima il tiranno di Siracusa, poi i Cartaginesi di Annibale abbattono l’insediamento greco, causando così una migrazione di massa degli abitanti superstiti.
La decisione di spostare il centro abitato a Stilo è dovuta soprattutto ad esigenze strategiche: molto più difendibile rispetto a Caulonia, Stilo diventa una roccaforte anche durante le invasioni longobarde.
Nel corso dei secoli la cittadina calabrese si sviluppa notevolmente, soprattutto grazie alla diffusione di nuove forme di produzione e di industrie, prima fra tutte la lavorazione siderurgica, che domina la scena nel XVIII e nel XIX secolo.
Ma questa temporanea prosperità viene in parte fermata dal terremoto del 1783, che causa gravi danni al centro di Stilo e all’area circostante.
La Cattolica di Stilo
Le testimonianze storiche presenti a Stilo sono molte, ma sicuramente merita un appunto la Cattolica, tempio bizantino risalente al IX secolo, improntato sulla pianta della chiesa bizantina a croce greca, storico rifugio dei basiliani. Colpisce subito nella Cattolica la grande luce, quasi abbagliante, che risalta nella parte superiore dell’edificio, per lasciare invece la parte inferiore nella semioscurità, in modo da favorire la preghiera e il raccoglimento, principali occupazioni dei monaci basiliani.
Nel XX secolo sono stati portati alla luce alcuni affreschi del X e XI secolo presenti all’interno della Cattolica, che sono attualmente l’unico esempio di arte normanna del periodo.
Architetture e cibo del borgo
Nella Chiesa di San Francesco, edificata nel 1450, ma ricostruita in parte nel ‘700, si possono ammirare invece alcuni affreschi di Francesco Cozza.
Il Duomo trecentesco, più volte restaurato nel corso della sua storia, conclude il panorama degli edifici religiosi di Stilo: all’interno di esso sono custodite alcune sculture bizantine e una tela di Battistello, allievo di Caravaggio.
Tipica del borgo è la pasta fatta in casa, lavorata sapientemente con il ferro, e condita con i prodotti del posto, come il pecorino, i pomodori secchi, e le olive cumbité, che ricordano profumi e sapori tipici della Calabria.